Introduzione e premessa

Sarà che ce l’ho spesso davanti, ma quando mi capita di guardare il logo del Napoli accostato ai loghi di altre squadre di calcio parte in me il complesso di inferiorità. I loghi delle altre squadre sembra che raccontino qualcosa, sembrano avere un’identità dietro. Il logo del Napoli è semplicemente composto da una N bianca in un cerchio azzurro e blu.
Ok, l’erba del vicino è sempre più verde, ma quante volte hai pensato che avrebbero potuto fare di più? Non per la 
serie“mio cugino con 30€ lo faceva meglio”, ma quasi.

Non che sia brutto, anzi, è minimale e semplice, ma guardandolo proprio non riesco ad apprezzarlo del tutto se penso a ciò che rappresenta e a ciò che dovrebbe rappresentare.

E così, dopo non aver trovato nulla che somigliasse ad un articolo come questo in giro per la rete, e visto che prima o poi qualcuno lo doveva pur scrivere st’articolo, ho deciso di scrivere io qualcosa al riguardo. Fatta una ricerca nei bassifondi dell’Internet ho analizzato un po’ il brand SSC Napoli e la storia che ha dietro, mettendo sul tavolo quanto visto in rete valutando le possibilità esistenti che la società avrebbe di rinnovarsi per quanto riguarda la comunicazione visiva. Proverò ad essere il meno noioso possibile ma per fare un quadro completo bisogna partire dal passato.

Breve storia e metamorfosi del marchio SSC Napoli

Nonostante i vari restyling nel corso del tempo, e tranne alcune deviance agli albori della società e nel corso degli anni ’80, il marchio del Napoli ha quasi sempre mantenuto le stesse caratteristiche: un cerchio azzurro con la N in stile napoleonico in primo piano.

Il fatto che il Napoli, dopo 90 anni dal lancio, mantenga ancora il concetto del logo lanciato per la prima volta nel 1928, sembra aver un retrogusto storico. Ma è realmente così?

Identità del Napoli

Quando si parla di brand, l’identità è un concetto astratto ma da tenere ben presente poichè rappresenta la percezione che il cliente ha dell’azienda. Visto che in questo caso intendiamo squadra di calcio per società e tifoso per cliente, il concetto di identità è percepito in modo più forte dal supporter. Infatti il tifoso non si appassiona ad una squadra per l’immagine della società, bensì per la storia, per il modo in cui gioca, vince o per il tifo. Possiamo dire che il tifoso si sente una parte di quella che è la sua squadra del cuore.

Tornando a noi, l’identità del Napoli è rappresentata da diversi concetti, alcuni radicati, altri acquisiti nel tempo, e sono:

– I colori sociali: l’azzurro e il bianco
– Il ciuccio (sostituito al cavallo rampante dopo i primi risultati deludenti)
– La città e tutto ciò che le riguarda
– La N, iniziale del nome della squadra e della città

Da questa piccola analisi evince un’unica costante: il legame che ha la società di calcio con la città. Persino i colori sociali, scelti dalle due società che si unirono per formare l’AC Napoli nel 1926 (US Internapoli e Naples FC) sono direttamente collegabili alla città, seppur diversi dai colori ufficiali della città di Napoli (giallo e rosso).

Anche se alcuni dei concetti sono stati travisati nel tempo, come il cavallo che diventa ciuccio e come la N napoleonica che non rappresenta esattamente Napoli (la dominazione francese non fu proprio uno dei periodi più felici del Regno di Napoli), nel tempo questi concetti, anche se diversi e ideologicamente non del tutto esatti, sono stati assunti e assorbiti dall’immaginario comune collettivo e dall’identità del tifoso del Napoli.

A questo proposito, consiglio la lettura dell’articolo scritto da Angelo Forgione qualche anno fa.

(stemma di Napoleone)

(simbolo provinciale di Napoli)

Riconoscibilità

Il logo di un azienda deve essere distintivo quanto più possibile e quello del Napoli oggi non esprime molto bene il concetto di unicità. A memoria conosco almeno altre due aziende importanti che usano quella forma e quella N in quello stile.

 

(loghi di Northland Community e Netscape)

È vero, sono aziende che operano in campi differenti, ma ciò non toglie che l’esistenza di aziende che hanno un logo con le stesse forme riduca l’unicità del logo stesso.

Rebrand: Cosa hanno fatto le altre società

Quello che possiamo notare, dopo aver visto le recenti evoluzioni dei loghi di queste società, è la scelta di tenersi ancorate ai concetti che le identificano e questo aspetto le rende uniche. Il Cagliari che mette in primo piano i 4 mori, l’Atletico Madrid che evidenzia meglio l’orso e il corbezzolo, il West Ham che ingrandisce gli hammers (i 2 martelli), il Man City che riprende il logo storico e lo aggiorna. Tra questi risalta la scelta della Juventus di puntare su qualcosa di totalmente nuovo e stravolgente per il mondo del calcio pur preservando alcuni concetti che la identificano.

E il Napoli? Che possibilità ha di rinnovarsi? Quali sono le opzioni?

Progetti di rebrand SSC Napoli

Ci siamo, la parte pallosa è finita. Di seguito vedremo i progetti di rebrand del Napoli che ho trovato su diversi portali, più uno bonus realizzato da me.

SSC Napoli Redesign di Marco Calignano

Link progetto

Rebrand SSC Napoli di Arcadia

Link progetto

SSC Napoli History & Redesign di Luigi Di Capua

Link progetto

Progetto Minimal Football di Manara

Link progetto

Progetto di Nato Doldan

Link progetto

SSC Napoli Rebrand Concept di Nick Fierro

Link progetto

Progetto di Matthew Shipley

Link progetto

SSC Napoli rebrand concept di Giuseppe Romano

Link progetto

Il Napoli ha veramente bisogno di un rebrand? Commento finale.

Come abbiamo potuto notare, in tutti i progetti di rebrand del Napoli non vi è più traccia della N con lo stile napoleonico. Ogni designer ha infatti progettato il logo con una nuova N ed i motivi, come già detto, possono essere diversi: unicità, minimalismo, identità. Di fatti il logo attuale non rispecchia nessuno di questi concetti, eccezion fatta per il minimalismo.

Se c’è qualcosa che reputo sbagliato dal punto di vista tecnico, questo sicuramente riguarda le sfumature presentate nell’ultimo restyling. Dividendo il pittogramma nei 3 elementi grafici più evidenti di cui è composto (la N, il tratto blu e il cerchio azzurro), possiamo notare che ogni elemento ha un gradiente ma ognuno con una direzione della luce diversa. Il tratto blu è illuminato dal punto in alto a destra, il cerchio azzurro invece ha una sfumatura che si schiarisce a partire dalla parte opposta rispetto al tratto blu e la N napoleonica invece presenta una sfumatura che si schiarisce verso il centro. 

A proposito del tratto blu. Non che non debba averlo, ma credo che un tratto così largo ha senso solo se all’interno vi si inserisce il titolo societario, nome della squadra e/o anno di fondazione, così come era quando fu concepito. Il tratto blu cosí largo infatti è solo un residuo del logo presentato negli anni 60 poi evoluto man mano.

È per questo motivo, secondo me, che la SSC Napoli avrebbe bisogno di una nuovo simbolo che la rappresenti. Che non deve essere necessariamente una rivoluzione, andrebbe anche bene un piccolo accorgimento.
Un rebrand vero e proprio, lo si adotta per un cambiamento che riguarda tutti gli aspetti della comunicazione, non solo quella visiva. 

Rebrand Napoli, perchè si

• Il logo attuale è un concetto di 90 anni fa arrivato ormai al 10º restyling
• Lo stile napoleonico della N rispecchia poco l’identità di Napoli se non per il fatto che è una N
• Non ha un’alta percentuale di unicità

Perchè no

• Nonostante gli anni, riesce a mantenersi ancora giovane attraverso i lifting. Come Berlusconi.
• Non è proprio male male
• Le alternative viste finora non entusiasmano

Lascia un commento